Pensate ad una bruschetta condita con ottimo olio extravergine d'oliva
italiano, pomodorini freschi e basilico: se però il condimento è un mix
di olii di provenienza europea o ignota, di categoria inferiore o
raffinato, uguale al 'cugino' di qualità solo nel prezzo, come vi
sentireste? Ad analizzare la "giungla dell'agropirateria" è Elga
Baviera, biologa ed esperta in sicurezza degli alimenti, che interviene
all'indomani della notizia sull'inchiesta per la presunta truffa
dell'olio . I 'tarocchi' a tavola, spiega l'esperta, riguardano anche
pesce, carne e vino. E si tratta di un "problema diffusissimo e in
rapida ascesa".
"La giungla dell'agroalimentare è piena di inganni - avverte Baviera - e
nonostante l'impegno profuso da parte degli organi di controllo per
arginare il fenomeno, è giusto che noi consumatori impariamo a
difenderci da soli attraverso un uso e un acquisto consapevoli. Spesso
si sentono termini come Italian sounding, Italian laundering e Money
dirtying. Non si tratta di titoli di famose canzoni, ma di veri e propri
attacchi alla salute e alla sicurezza alimentare. Con un giro d'affari
di svariati miliardi di euro l'anno".
L'Italian sounding consiste nell'imitare un prodotto italiano spesso un
Dop, Igp o Stg (come il Parmigiano Reggiano, la mozzarella di bufala
Campana, il pomodoro San Marzano) utilizzando scarse materie prime che
vengono poi confezionate con immagini e colori tipici della nostra
terra. L'Italian laundering è un fenomeno ancora più subdolo e
sofisticato, attraverso cui organizzazioni criminali "acquisiscono
marchi prestigiosi svuotandoli di anni di tradizione, esperienze,
qualità e trasformandoli in gusci vuoti sede di riciclaggio di denaro
sporco. Con il Money dirtying soldi puliti vengono indirizzati verso
settori come l'export considerato particolarmente remunerativo,
consentendo alle associazioni criminali di relazionarsi sia sul piano
nazionale che internazionale con organismi e imprenditori del tutto
rispettabili. In entrambi i casi i capitali si mescolano, si
intrecciano, sfumando i contorni tra legalità e illegalità".
Analizziamo l'olio. "La maggior parte delle frodi che
riguardano l'olio extravergine d'oliva comportano manipolazioni illecite
che ne alterano la genuinità e l'esatta classificazione - prosegue la
biologa - Ad esempio l'aggiunta di oli raffinati o di sansa, di oli di
semi a oli extravergini, con formazione di composti che normalmente non
sarebbero presenti e che solo i metodi analitici sono in grado di
rilevare". Cosa guardare dunque? "E' importante verificare che in
etichetta sia scritto 'ottenuto solo con procedimenti meccanici'". C'è
poi l'assaggio. "Tra le caratteristiche negative: il sapore di rancido
dovuto a processi di ossidazione e quindi di degradazione, quello
metallico dovuto a un prolungato contatto con superfici metalliche,
quello di terra da olive raccolte da terra e non lavate, di legno umido
tipico di olive che hanno subito una gelata. Il colore non è invece
indicativo della qualità: gli oli buoni vanno dal verde vivace al giallo
paglierino".
Come tutelarci? "Acquistiamo da aziende serie con
marchi riconoscibili e controlliamo sempre il rapporto qualità/prezzo.
Diffidiamo delle 'super offerte' - consiglia Baviera - potrebbero
nasconde tecniche illegali di lavorazione. E' importante leggere
attentamente le etichette: la dicitura 'confezionato in Italia' o
'imbottigliato in Italia' non è sinonimo di un olio prodotto in Italia
per cui verifichiamo sempre il luogo di produzione".
E il pesce? "Il settore ittico è di per sé molto
complesso, proprio per la difficoltà di riconoscere la specie e la
provenienza. La maggior parte delle frodi - dice l'esperta - riguarda la
vendita di prodotti diversi rispetto a quello che è indicato nel
cartellino o in etichetta: il filetto di pesce congelato è il più
difficile da riconoscere, avendo perso tutte le caratteristiche che
consentono di classificarlo. In molti casi si tratta di specie di minor
valore vendute come se fossero pregiate, in altri si verificano dei veri
e propri attacchi alla salute come la vendita di specie pericolose, ad
esempio il pesce palla, spacciato per code di rana pescatrice. Tra le
specie più frodate ci sono il merluzzo e il dentice". E che dire di
alcune tecniche illegali usate da rivenditori poco onesti per mascherare
il deterioramento del pesce? Una miscela di acido citrico, citrato di
sodio e perossido di idrogeno è usata per ridare un po' di lucidità e
brillantezza, mentre il monossido di carbonio imprime una colorazione
rossa alle branchie.
Come difenderci? "Occorre conoscere la stagionalità dei
prodotti ittici specialmente quando acquistiamo il fresco - raccomanda
la biologa - Le valutazioni organolettiche sono essenziali quando
acquistiamo il prodotto in pescheria. Impariamo a valutare il colore del
corpo che deve essere lucido e brillante, la pelle tesa, il profumo
deve essere 'di mare', l'occhio gonfio e vivido, le branchie di un rosso
vivo".
E il vino? Il traffico di falsi vini d'eccellenza
sostituiti con prodotti anonimi di scarsa qualità "è una delle frodi più
diffuse, seguita da prodotti di provenienza comunitaria venduti come
italiani". Un trattamento illegale è ad esempio l'uso di bromoacetati
sia nel vino che nella birra a scopo antifermentativo, e di cui si
perdono ben presto le tracce dopo qualche giorno. "Altri recenti fatti
di cronaca portano alla ribalta il fenomeno del wine-kit venduto online
con la falsa promessa di produrre famosi vini italiani, dal Barolo alla
Valpolicella, con l'ulteriore aggravio che associazioni a delinquere li
etichettavano poi come prodotti Dop e Igp". Cosa possiamo fare per
tutelarci? "Il marchio di per sé dovrebbe rappresentare una garanzia a
tutela del consumatore, l'etichetta rappresenta il primo elemento utile a
raccogliere una serie di informazioni. Anche in questo caso è opportuno
instaurare un rapporto di fiducia con il fornitore che ci aiuterà nella
scelta".
Infine la carne. "Una delle frodi più note - evidenzia
l'esperta - è la produzione di conserve di carne ottenute da animali
diversi da ciò che è dichiarato, carni ringiovanite attraverso l'uso
sostanze chimiche (nitrati, solfiti) che ridanno colore e freschezza
alla carne". Discorso a parte merita l'acquisto della carne macinata:
"E' buona norma farsela macinare sempre al momento, per evitare
l'aggiunta di additivi come i nitrati (E251, E252 con funzione
antibatterica) che accentuano il colore rosso vivo della carne
rendendola più invitante. Come consumatori possiamo stare attenti ad
alcuni aspetti visibili a occhio nudo, che denotano il progredire di
fenomeni alterativi: la formazione di mucillagini superficiali dovute a
microrganismi, lieviti o muffe; la formazione di colori anomali come
l'inverdimento dovuto a batteri appartenenti a Lactobacillus. Inoltre
l'odore e il sapore di una carne deteriorata sono inconfondibili".
Infine è buona norma "rivolgerci a un rivenditore di fiducia, sfruttare
la filiera corta per favorire i prodotti locali che magari privilegiano
un rapporto sano con l'ambiente sia nella produzione che nella
trasformazione e nella distribuzione".
mercoledì 18 novembre 2015
Mattarella riceve al Quirinale delegazione Ente assistenza sordi
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto
questa mattina al Quirinale una delegazione dell'Ente nazionale per la
protezione e l'assistenza dei sordi-Ens, guidata dal presidente Giuseppe
Petrucci e composta dal vicepresidente,Francesco Bassani, dai membri
del Consiglio direttivo, Sergio Cao, Giuseppe Corsini, Corrado Gallo,
Camillo Galluccio e Pier Alessandro Samueli, e dal segretario generale,
Costanzo Del Vecchio.
L'incontro è stata l'ennesima occasione per sottolineare l'esigenza di riconoscere a livello nazionale la Lingua dei Segni, lo strumento principale che permetterebbe la perfetta integrazione delle persone sorde. L'Italia ancora è ferma al passato, il riconoscimento della LIS è uno degli obiettivi principali per l'ENS che si sta battendo giorno dopo giorno per far sì che il disegno di legge si trasformi in realtà. Solo attraverso il riconoscimento della LIS sarà possibile integrare fino in fondo le persone sorde nella società e, in particolare, nel mondo dell'istruzione e del lavoro. E' necessario che le persone sorde possano essere capite negli ospedali, nelle centrali di polizia, nelle scuole, nei musei, in tutte le attività della vita quotidiana. Questo il messaggio che la delegazione dell'ENS ha portato al presidente Mattarella. Gli altri due punti cardine posti all'attenzione del Presidente della Repubblica sono stati quelli relativi all'integrazione delle persone sorde all'interno del mondo dell'istruzione e del mercato del lavoro.
La volontà è quella di fare in modo che i ragazzi sordi possano avere un accesso all'istruzione pari agli altri, la ricerca della normalità, per un mondo senza barriere e pregiudizi. Lo stesso vale per il mondo del lavoro. Le persone sorde devono essere messe in condizione di recitare un ruolo attivo nella loro attività, gli incentivi all'assunzione non possono essere l'unica forma di integrazione proposta dal governo, ma è necessario un piano che permetta a queste persone di formarsi e realizzarsi dal punto di vista lavorativo fornendo un servizio efficace e utile.
Una battaglia che l'ENS vuole portare avanti fino al riconoscimento totale dei diritti delle persone sorde. Anche davanti al Presidente della Repubblica.
L'incontro è stata l'ennesima occasione per sottolineare l'esigenza di riconoscere a livello nazionale la Lingua dei Segni, lo strumento principale che permetterebbe la perfetta integrazione delle persone sorde. L'Italia ancora è ferma al passato, il riconoscimento della LIS è uno degli obiettivi principali per l'ENS che si sta battendo giorno dopo giorno per far sì che il disegno di legge si trasformi in realtà. Solo attraverso il riconoscimento della LIS sarà possibile integrare fino in fondo le persone sorde nella società e, in particolare, nel mondo dell'istruzione e del lavoro. E' necessario che le persone sorde possano essere capite negli ospedali, nelle centrali di polizia, nelle scuole, nei musei, in tutte le attività della vita quotidiana. Questo il messaggio che la delegazione dell'ENS ha portato al presidente Mattarella. Gli altri due punti cardine posti all'attenzione del Presidente della Repubblica sono stati quelli relativi all'integrazione delle persone sorde all'interno del mondo dell'istruzione e del mercato del lavoro.
La volontà è quella di fare in modo che i ragazzi sordi possano avere un accesso all'istruzione pari agli altri, la ricerca della normalità, per un mondo senza barriere e pregiudizi. Lo stesso vale per il mondo del lavoro. Le persone sorde devono essere messe in condizione di recitare un ruolo attivo nella loro attività, gli incentivi all'assunzione non possono essere l'unica forma di integrazione proposta dal governo, ma è necessario un piano che permetta a queste persone di formarsi e realizzarsi dal punto di vista lavorativo fornendo un servizio efficace e utile.
Una battaglia che l'ENS vuole portare avanti fino al riconoscimento totale dei diritti delle persone sorde. Anche davanti al Presidente della Repubblica.
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lunedì 16 novembre 2015
"Mia moglie è un'eroina", il post del marito di una giovane infermiera commuove il web
Un post commovente di un marito innamorato e devoto ha riscosso tanto
successo sul web al punto da essere condiviso più di 615mila volte.
L'uomo rende omaggio alla donna, Rayena Wesson, un'infermiera dell'Alabama.
Ogni giorno lascia marito e figlio per affrontare duri turni di lavoro, spesso casi di emergenza.
Il post pubblicato su Facebook accompagna una tenera foto di Rayena mentre fa un pisolino con il suo bambino. IL POST "Questa è mia moglie mentre sta schiacciando un pisolino. Tra un'ora si sveglia, si mette il camice da infermiera e si prepara per il lavoro - scrive il marito Bobby. - Gli strumenti di cui ha bisogno per svolgere il suo lavoro saranno raccolti e controllati meticolosamente, i capelli e il trucco saranno fatti rapidamente...
Si siederà sul divano con le gambe incrociate a cercare di bere la sua tazza di caffè mentre allegramente giocherà con il bambino. Lei pensa che di tutto questo io non me ne accorga.
Bacerà il bambino e me e andrà a prendersi cura di persone che stanno vivendo uno dei momenti peggiori della loro vita. Vittime di incidenti stradali, persone raggiunte da colpi di pistola, vittime di esplosioni, ustioni e rotture; professionisti, poveri, pastori, tossicodipendenti e prostitute; madri, padri, figli, figlie: non importa chi siate e cosa via sia successo, lei si prenderà cura di voi.
Poi tornerà a casa 14 ore dopo e togliendo le scarpe che hanno camminato tra sangue, bile, lacrime e fuoco, lascerà i piedi doloranti scalzi.
A volte lei non vuole parlarne. A volte non vede l'ora di parlarne. A volte ride, a volte piange. Mia moglie è infermiera. Mia moglie è un'eroina, sono orgoglioso di lei..."
Ogni giorno lascia marito e figlio per affrontare duri turni di lavoro, spesso casi di emergenza.
Il post pubblicato su Facebook accompagna una tenera foto di Rayena mentre fa un pisolino con il suo bambino. IL POST "Questa è mia moglie mentre sta schiacciando un pisolino. Tra un'ora si sveglia, si mette il camice da infermiera e si prepara per il lavoro - scrive il marito Bobby. - Gli strumenti di cui ha bisogno per svolgere il suo lavoro saranno raccolti e controllati meticolosamente, i capelli e il trucco saranno fatti rapidamente...
Si siederà sul divano con le gambe incrociate a cercare di bere la sua tazza di caffè mentre allegramente giocherà con il bambino. Lei pensa che di tutto questo io non me ne accorga.
Bacerà il bambino e me e andrà a prendersi cura di persone che stanno vivendo uno dei momenti peggiori della loro vita. Vittime di incidenti stradali, persone raggiunte da colpi di pistola, vittime di esplosioni, ustioni e rotture; professionisti, poveri, pastori, tossicodipendenti e prostitute; madri, padri, figli, figlie: non importa chi siate e cosa via sia successo, lei si prenderà cura di voi.
Poi tornerà a casa 14 ore dopo e togliendo le scarpe che hanno camminato tra sangue, bile, lacrime e fuoco, lascerà i piedi doloranti scalzi.
A volte lei non vuole parlarne. A volte non vede l'ora di parlarne. A volte ride, a volte piange. Mia moglie è infermiera. Mia moglie è un'eroina, sono orgoglioso di lei..."
"Ecco perchè non voglio cambiare la mia foto profilo di Fb con la bandiera francese"
Milioni di utenti, su Facebook, stanno dimostrando
la loro solidarietà al popolo francese, cambiando l'immagine del profilo
con la bandiera del Paese transalpino.
Ma c'è qualcuno che, al contrario della massa, è contrario a manifestare la propria vicinanza in questo modo, alquanto inutile.
Lei si chiama Charlotte Farhan ed è la direttrice della rivista online Art saves lives international: pur essendo francese e di Parigi, ha deciso di non cambiare la sua foto, di non cedere. In un post spiega le sue ragioni e le sue parole diventano subito virali, collezionando di condivisioni e likes. "Avrei dovuto cambiare la mia immagine del profilo tutti i giorni, per ogni attacco o ingiustizia avvenuta sulla Terra - scrive Charlotte su Facebook -. Il mio cuore è con il mondo, senza confini, nessuna gerarchia. Tengo alla vita di ogni essere umano con lo stesso valore. Non voglio pubblicare la bandiera della Francia, anche se sono di Parigi".
Ma c'è qualcuno che, al contrario della massa, è contrario a manifestare la propria vicinanza in questo modo, alquanto inutile.
Lei si chiama Charlotte Farhan ed è la direttrice della rivista online Art saves lives international: pur essendo francese e di Parigi, ha deciso di non cambiare la sua foto, di non cedere. In un post spiega le sue ragioni e le sue parole diventano subito virali, collezionando di condivisioni e likes. "Avrei dovuto cambiare la mia immagine del profilo tutti i giorni, per ogni attacco o ingiustizia avvenuta sulla Terra - scrive Charlotte su Facebook -. Il mio cuore è con il mondo, senza confini, nessuna gerarchia. Tengo alla vita di ogni essere umano con lo stesso valore. Non voglio pubblicare la bandiera della Francia, anche se sono di Parigi".
Selfie, l'ultima trovata è un "super-braccio": "Ecco perché è meglio dell'asta"
Stanchi di vedere aste da selfie ovunque? Un giapponese è convinto di
avere la soluzione a quella che lui stesso definisce 'una piaga
sociale'.
Il giovane ha avuto un'idea brillante creando, a partire da alcune aste
da selfie e da due braccia di silicone acquistate su Amazon, un nuovo
strumento per i popolari autoscatti. Il super braccio brevettato dal
ragazzo ha un'estensione maggiore rispetto alle comuni aste da selfie e
può essere allungato o accorciato in maniera facile e veloce, ma
soprattutto senza infastidire chi ci circonda.
«L'ho testato subito. Dal momento che l'altezza è maggiore, il braccio da selfie non è intrusivo per gli altri come lo è l'asta, è talmente alto che nemmeno se ne accorgono» - racconta il giovane inventore - «Inoltre le immagini sono migliori, perché è in grado di catturare una porzione di sfondo decisamente maggiore rispetto a quella che si avrebbe con le normali aste». Sembrerebbe tutto perfetto, ma c'è un intoppo: per poter utilizzare tranquillamente lo strumento, sono necessari abiti speciali con le maniche lunghe almeno il triplo del normale. Un ostacolo per molti, ma non per i più patiti del selfie.
«L'ho testato subito. Dal momento che l'altezza è maggiore, il braccio da selfie non è intrusivo per gli altri come lo è l'asta, è talmente alto che nemmeno se ne accorgono» - racconta il giovane inventore - «Inoltre le immagini sono migliori, perché è in grado di catturare una porzione di sfondo decisamente maggiore rispetto a quella che si avrebbe con le normali aste». Sembrerebbe tutto perfetto, ma c'è un intoppo: per poter utilizzare tranquillamente lo strumento, sono necessari abiti speciali con le maniche lunghe almeno il triplo del normale. Un ostacolo per molti, ma non per i più patiti del selfie.
Moira Orfei, dal tendone ai film con Mastroianni: fu De Laurentiis a suggerirle il suo look
Non solo la regina del circo italiano ma anche un'attrice e un personaggio televisivo icona del Paese intero.
Moira Orfei, nome d'arte di Miranda Orfei, è stata uno dei volti più conosciuti in Italia.
Nata a Codroipo, in provincia di Udine, il 21 dicembre del 1931 da una famiglia di remote origini sinti, dedita all'arte circense da diverse generazioni: il padre Riccardo Orfei, la madre Violetta Arata, i fratelli Paolo, giocoliere e acrobata di gran successo, e Mauro, abile acrobata alle biciclette. Con il tempo Moira divenne il simbolo stesso del circo in Italia, portando con la forza e l'aiuto della famiglia il circo Orfei ad essere conosciuto ed apprezzato anche nel mondo. Il Circo di Moira Orfei vero e proprio venne fondato nel 1960 e Moira ne calcò le scene come cavallerizza, trapezista, acrobata, domatrice di elefanti e addestratrice di colombe. La sua immagine kitsch, specchio della sua personalità eccentrica ed esuberante, le fu consigliata da Dino De Laurentiis, che le suggerì anche di cambiare nome. Da allora il volto di Moira è diventato come un'effigie dalle caratteristiche immutate: trucco pesante con occhi cerchiati dall'eyeliner, rossetto brillante, un neo accentuato sopra il labbro, capelli raccolti a mò di turbante. Tappezzando di cartelloni con la sua foto le città nelle quali si fermava il suo circo, divenne uno dei volti più riconosciuti in Italia. Accanto ai trionfi sulla pedana del circo coltivò negli anni anche una seconda passione, nata quasi per caso, come attrice cinematografica, arrivando a interpretare una quarantina di film, dai peplum alle commedie (fra le quali molte di genere poliziottesco) ai film di autori più impegnati, come Pietro Germi in Signore & signori. Fu lo stesso Germi a dirle una volta che se avesse studiato recitazione avrebbe potuto essere brava come Sophia Loren, sottolineando il naturale talento recitativo di Moira.Moira. In genere il cinema le ha proposto piccoli ruoli simili al personaggio di sé stessa, domatrice di elefanti nella vita, di uomini e di pubblico sullo schermo, come l'assillante moglie di Christian De Sica nel film Vacanze di Natale '90, che sbraitava in dialetto marchigiano contro l'inetto marito. Fra i numerosi film si possono anche ricordare Casanova '70, accanto a Marcello Mastroianni, Totò e Cleopatra e Il monaco di Monza a fianco del celebre comico napoletano, Straziami, ma di baci saziami con Nino Manfredi e Profumo di donna con l'eclettico Vittorio Gassman, entrambi di Dino Risi. La sua ultima apparizione sul grande schermo è del 2003 quando interpreta brevemente se stessa nel film Natale in India, dove nelle scene iniziali due acrobati (i Fichi d'India) falliscono un numero. In televisione è famosa per la sua schiettezza e per l'esuberanza del suo personaggio. Nel 2002 ha partecipato come ospite fissa, assieme allo stilista Renato Balestra e all'attrice Silvana Pampanini, a Domenica In, con Mara Venier. Il 4 agosto 2006 Moira Orfei venne colta da un ictus cerebrale durante uno spettacolo a Marina di Gioiosa Jonica. Dopo una lunga convalescenza l'artista tornò in pista in occasione dello show natalizio al "Magic world" di Licola, vicino a Napoli, nel dicembre 2007. In seguito continuò ad occuparsi personalmente del suo circo, pur non esibendosi più come attrazione ma limitandosi a sfilare salutando il pubblico durante gli spettacoli. Sposata con Walter Nones, impresario circense ed ex domatore, che oltre ad aver portato al successo il Circo Moira Orfei, ha prodotto per l'Italia numerosi spettacoli itineranti come Holiday on Ice, Il Circo di Mosca sul Ghiaccio, Il Circo di Mosca, Il Circo Cinese e l'Armata Rossa, da lui ha avuto due figli, Stefano e Lara. Lara ha dato alla luce due bimbi: Moira junior e Walter junior mentre Stefano dall'unione con Brigitta Boccoli l'ha resa nonna di Manfredi.
Moira Orfei, nome d'arte di Miranda Orfei, è stata uno dei volti più conosciuti in Italia.
Nata a Codroipo, in provincia di Udine, il 21 dicembre del 1931 da una famiglia di remote origini sinti, dedita all'arte circense da diverse generazioni: il padre Riccardo Orfei, la madre Violetta Arata, i fratelli Paolo, giocoliere e acrobata di gran successo, e Mauro, abile acrobata alle biciclette. Con il tempo Moira divenne il simbolo stesso del circo in Italia, portando con la forza e l'aiuto della famiglia il circo Orfei ad essere conosciuto ed apprezzato anche nel mondo. Il Circo di Moira Orfei vero e proprio venne fondato nel 1960 e Moira ne calcò le scene come cavallerizza, trapezista, acrobata, domatrice di elefanti e addestratrice di colombe. La sua immagine kitsch, specchio della sua personalità eccentrica ed esuberante, le fu consigliata da Dino De Laurentiis, che le suggerì anche di cambiare nome. Da allora il volto di Moira è diventato come un'effigie dalle caratteristiche immutate: trucco pesante con occhi cerchiati dall'eyeliner, rossetto brillante, un neo accentuato sopra il labbro, capelli raccolti a mò di turbante. Tappezzando di cartelloni con la sua foto le città nelle quali si fermava il suo circo, divenne uno dei volti più riconosciuti in Italia. Accanto ai trionfi sulla pedana del circo coltivò negli anni anche una seconda passione, nata quasi per caso, come attrice cinematografica, arrivando a interpretare una quarantina di film, dai peplum alle commedie (fra le quali molte di genere poliziottesco) ai film di autori più impegnati, come Pietro Germi in Signore & signori. Fu lo stesso Germi a dirle una volta che se avesse studiato recitazione avrebbe potuto essere brava come Sophia Loren, sottolineando il naturale talento recitativo di Moira.Moira. In genere il cinema le ha proposto piccoli ruoli simili al personaggio di sé stessa, domatrice di elefanti nella vita, di uomini e di pubblico sullo schermo, come l'assillante moglie di Christian De Sica nel film Vacanze di Natale '90, che sbraitava in dialetto marchigiano contro l'inetto marito. Fra i numerosi film si possono anche ricordare Casanova '70, accanto a Marcello Mastroianni, Totò e Cleopatra e Il monaco di Monza a fianco del celebre comico napoletano, Straziami, ma di baci saziami con Nino Manfredi e Profumo di donna con l'eclettico Vittorio Gassman, entrambi di Dino Risi. La sua ultima apparizione sul grande schermo è del 2003 quando interpreta brevemente se stessa nel film Natale in India, dove nelle scene iniziali due acrobati (i Fichi d'India) falliscono un numero. In televisione è famosa per la sua schiettezza e per l'esuberanza del suo personaggio. Nel 2002 ha partecipato come ospite fissa, assieme allo stilista Renato Balestra e all'attrice Silvana Pampanini, a Domenica In, con Mara Venier. Il 4 agosto 2006 Moira Orfei venne colta da un ictus cerebrale durante uno spettacolo a Marina di Gioiosa Jonica. Dopo una lunga convalescenza l'artista tornò in pista in occasione dello show natalizio al "Magic world" di Licola, vicino a Napoli, nel dicembre 2007. In seguito continuò ad occuparsi personalmente del suo circo, pur non esibendosi più come attrazione ma limitandosi a sfilare salutando il pubblico durante gli spettacoli. Sposata con Walter Nones, impresario circense ed ex domatore, che oltre ad aver portato al successo il Circo Moira Orfei, ha prodotto per l'Italia numerosi spettacoli itineranti come Holiday on Ice, Il Circo di Mosca sul Ghiaccio, Il Circo di Mosca, Il Circo Cinese e l'Armata Rossa, da lui ha avuto due figli, Stefano e Lara. Lara ha dato alla luce due bimbi: Moira junior e Walter junior mentre Stefano dall'unione con Brigitta Boccoli l'ha resa nonna di Manfredi.
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venerdì 13 novembre 2015
Renzi: "De Luca ha il diritto-dovere di governare la Campania, se è capace"
«La posizione mia e del partito rispetto alle vicende della
Campania è semplice. La magistratura faccia il suo corso, abbiamo in
essa fiducia, allo stesso tempo il governatore ha il diritto e dovere di
governare quella terra». Dopo giorni di silenzio Matteo Renzi
interviene sul caso di Vincenzo De Luca , il governatore campano
indagato a Roma.
Ancora Renzi «Sono sempre pronto a farmi carico di discussioni politiche - aggiunge il premier e segretario Pd-, ma non di discussioni auto-referenziali tra addetti ai lavori. Se ci saranno atti giudiziari ne prenderemo atto, ma fino a quel momento piena e totale incondizionata fiducia a magistratura e volontà di fare le cose». E conclude con una dichiarazione di fiducia: «Se c’è una persona in grado a fare della Terra dei Fuochi una grande sfida quello è De Luca».
Ancora Renzi «Sono sempre pronto a farmi carico di discussioni politiche - aggiunge il premier e segretario Pd-, ma non di discussioni auto-referenziali tra addetti ai lavori. Se ci saranno atti giudiziari ne prenderemo atto, ma fino a quel momento piena e totale incondizionata fiducia a magistratura e volontà di fare le cose». E conclude con una dichiarazione di fiducia: «Se c’è una persona in grado a fare della Terra dei Fuochi una grande sfida quello è De Luca».
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Il palloncino inviato a Babbo Natale atterra in Belgio. Bimbo avrà il suo dono
Una favola a lieto fine che vede protagonisti il piccolo Edoardo e un
palloncino affidato alle correnti aeree che parte dal Nord Italia e
atterra al confine tra Francia e Belgio. Un bambino di 7 anni, Edoardo De Lisa, di Castello
Brianza (Lecco), vedrà esaudito il suo desiderio natalizio (avere in
dono una bicicletta) grazie alla bontà di una famiglia di emigranti
originari della Sicilia e proprietari di una pizzeria in Francia, al
confine con il Belgio, dove è atterrato il palloncino che il piccolo
aveva liberato in cielo con appesa una letterina indirizzata a Santa
Claus.
Il bambino, come riporta in un bell'articolo "La Provincia di Lecco",
giorni fa era andato a pranzo con i genitori in un ristorante di Santa
Maria Hoè, culle colline brianzole in provincia di Lecco, e lì aveva
avuto in dono un palloncino al quale aveva poi appeso una letterina per
Babbo Natale. Ebbene, il palloncino è volato fino al confine con il
Belgio, dove è stato raccolto da un agricoltore che lo ha consegnato
alla coppia d'origine siciliana, capendo che il messaggio era scritto in
italiano.
I due emigrati hanno contattato il municipio di Castello Brianza per
avere il numero di telefono della famiglia di Edoardo, quindi hanno
comunicato che esaudiranno loro il desiderio del piccolo, regalandogli
una bicicletta Bmx nuova fiammante.
Matrimonio sempre più in crisi: in Italia ci si sposa di meno e si divorzia di più
Finché morte non vi separi, una volta forse. Oggi infatti a far
scoppiare la coppia bastano 16 anni di matrimonio. Ed è così che
l'unione diventa a tempo determinato con una scadenza che, nelle coppie
più giovani, si accorcia drasticamente raggiungendo i 10 anni di
convivenza.
A tracciare questo impietoso profilo delle famiglie italiane sono i dati Istat del rapporto “Matrimoni, separazioni e divorzi - Anno 2014” in cui emergono matrimoni sempre più in crisi. Ed è in netto calo anche il numero delle coppie che sceglie di unirsi religiosamente o solo civilmente: nel 2014 sono stati celebrati 189.765 matrimoni, vale a dire circa 4.300 in meno rispetto al 2013. Tra il 2009 e il 2013, il calo è stato in media di oltre 10mila matrimoni all'anno, dal 2008 al 2014 sono diminuiti in tutto di circa 57.000 unità. Sono cauti, quindi, i fidanzatini che arrivano sempre meno al traguardo dell'altare e, chi decide di arrivarci, lo fa sempre più spesso con rito civile: nel 2014 il 43% dei matrimoni è stato solo civile e non religioso, la media si alza al Nord al 55% e al Centro al 51%. E il fatidico sì viene pronunciato sempre più tardi: l'età media dei novelli sposi è di 34 anni per lui, 31 per lei. In media si tratta di un anno in più a coniuge rispetto al 2008. Mentre il momento di dirsi addio arriva generalmente dopo gli “anta”: la separazione infatti vede lui sui 47 anni e lei sui 44. Una tendenza, quella di porre fine al matrimonio, in forte crescita anche nei matrimoni degli over 60. «Il vero problema delle coppie di oggi - spiega l'avvocato Manuela Maccaroni, presidente avvocati matrimonialisti e famiglie di fatto - è l'incomunicabilità. Non serve infatti che ci sia una terza persona di mezzo. La donna non è più quella che sopporta, è autonoma e si fa sentire. Sempre più spesso, dopo la lotta della separazione giudiziale spesso si trova un accordo per il divorzio». Manca la comunicazione, quindi, ma non solo. Nel 30% dei casi, la colpa sta sotto le lenzuola: un separazione su 3, infatti, è dovuta alla mancanza di rapporti sessuali. Un problema senza età, che riguarda coniugi dai 30 ai 90 anni. In tutto, nel 2014 le separazioni sono state 89.303 e i divorzi 52.335. LA PSICOLOGA MADDALENA CIALDELLA: "LA CRISI ARRIVA CON I FIGLI" Il matrimonio oggi ha la scadenza? «Le coppie credono che le nozze siano un punto di arrivo e invece sono un punto di partenza. Un matrimonio va coltivato come una pianta: un lavoro costante e faticoso».
Perché finiscono in 16 anni?
«Nei primi 16 anni nasce il primo figlio e forse il secondo. La coppia va in crisi nel passaggio al ruolo di genitori. E nel nuovo assetto geografico entrano anche suoceri e zii. Occorre invece delimitare spazi per la coppia. Altrimenti, quando il figlio è adolescente, finisce tutto».
Perché?
«Perché il figlio cerca un continuo braccio di ferro, poi inizia ad uscire e i genitori si ritrovano ad essere solo in due: riscoprendo una coppia che non esiste più».
A tracciare questo impietoso profilo delle famiglie italiane sono i dati Istat del rapporto “Matrimoni, separazioni e divorzi - Anno 2014” in cui emergono matrimoni sempre più in crisi. Ed è in netto calo anche il numero delle coppie che sceglie di unirsi religiosamente o solo civilmente: nel 2014 sono stati celebrati 189.765 matrimoni, vale a dire circa 4.300 in meno rispetto al 2013. Tra il 2009 e il 2013, il calo è stato in media di oltre 10mila matrimoni all'anno, dal 2008 al 2014 sono diminuiti in tutto di circa 57.000 unità. Sono cauti, quindi, i fidanzatini che arrivano sempre meno al traguardo dell'altare e, chi decide di arrivarci, lo fa sempre più spesso con rito civile: nel 2014 il 43% dei matrimoni è stato solo civile e non religioso, la media si alza al Nord al 55% e al Centro al 51%. E il fatidico sì viene pronunciato sempre più tardi: l'età media dei novelli sposi è di 34 anni per lui, 31 per lei. In media si tratta di un anno in più a coniuge rispetto al 2008. Mentre il momento di dirsi addio arriva generalmente dopo gli “anta”: la separazione infatti vede lui sui 47 anni e lei sui 44. Una tendenza, quella di porre fine al matrimonio, in forte crescita anche nei matrimoni degli over 60. «Il vero problema delle coppie di oggi - spiega l'avvocato Manuela Maccaroni, presidente avvocati matrimonialisti e famiglie di fatto - è l'incomunicabilità. Non serve infatti che ci sia una terza persona di mezzo. La donna non è più quella che sopporta, è autonoma e si fa sentire. Sempre più spesso, dopo la lotta della separazione giudiziale spesso si trova un accordo per il divorzio». Manca la comunicazione, quindi, ma non solo. Nel 30% dei casi, la colpa sta sotto le lenzuola: un separazione su 3, infatti, è dovuta alla mancanza di rapporti sessuali. Un problema senza età, che riguarda coniugi dai 30 ai 90 anni. In tutto, nel 2014 le separazioni sono state 89.303 e i divorzi 52.335. LA PSICOLOGA MADDALENA CIALDELLA: "LA CRISI ARRIVA CON I FIGLI" Il matrimonio oggi ha la scadenza? «Le coppie credono che le nozze siano un punto di arrivo e invece sono un punto di partenza. Un matrimonio va coltivato come una pianta: un lavoro costante e faticoso».
Perché finiscono in 16 anni?
«Nei primi 16 anni nasce il primo figlio e forse il secondo. La coppia va in crisi nel passaggio al ruolo di genitori. E nel nuovo assetto geografico entrano anche suoceri e zii. Occorre invece delimitare spazi per la coppia. Altrimenti, quando il figlio è adolescente, finisce tutto».
Perché?
«Perché il figlio cerca un continuo braccio di ferro, poi inizia ad uscire e i genitori si ritrovano ad essere solo in due: riscoprendo una coppia che non esiste più».
Maria Elena Boschi, Bisignani: "Renzi? Ecco chi è il fidanzato del ministro"
Così Luigi Bisignani oggi al programma Un Giorno da Pecora, in onda su Radio2 e condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro.
"Secondo Mineo, Renzi sarebbe quasi asservito ad una sua parlamentare, tutti credono sia la Boschi. Lei cosa ne pensa?" “Matteo è un boy scout, secondo me sogna la Boschi, ma è innamoratissimo della moglie”, ha detto Bisignani a Un Giorno da Pecora. Video correlato: Maria Elena Boschi a Formentera per gli ultimi scampoli d'estate.
giovedì 12 novembre 2015
Un oggetto misterioso cadrà venerdì sulla Terra. le ipotesi: meteorite o frammento di satellite
Venerdì mattina, nell’Oceano Indiano, in un punto ancora imprecisato al
largo delle coste dello Sri Lanka, un oggetto misterioso cadrà dallo
spazio. Misterioso perché gli esperti che ne stanno monitorando la
traiettoria ancora non sanno dire con certezza se si tratta del
frammento di una missione spaziale, risalente all’epoca delle
esplorazioni lunari, o se possa essere identificato con un meteorite.
WT1190F: questa la sigla con cui viene segnalato; è lungo circa tre
metri e, cosa che al momento interessa principalmente, non rischia di
colpire zone abitate, deviando dal suo tragitto di caduta sulla Terra.
«Per come si muove, la bassa densità della massa e le dimensioni, siamo propensi a credere che sia un residuo di “spazzatura spaziale”, però non possiamo escludere che sia una roccia» spiega Miguel Bellò-Mora, esperto di dinamica orbitale e a capo di Elecnor Deimos, azienda con un dipartimento specificamente dedicato a seguire quella che viene, appunto, definita “spazzatura spaziale”, ovvero l’insieme di frammenti di satelliti ormai in disuso che fluttuano intorno al nostro pianeta.
Le dimensioni di WT1190F non sono ancora state calcolate con certezza, dato che esse dipendono dalla sua brillantezza, ma comunque sono comprese tra uno e sei metri. «Grazie ai nuovi telescopi – continua l’esperto –, installati nei pressi di Ciudad Real (nella comunità regionale di Castiglia-La Mancha, in Spagna, ndr), osserveremo l’oggetto da giovedì notte e potremo affinare la sua traiettoria». È la densità a determinare l’origine artificiale o naturale di questi oggetti: dato infatti l’altissimo costo che l’invio di qualsiasi carico nello spazio comporta, gli ingegneri aerospaziali provano a ridurre al massimo il loro peso, ricorrendo a materiali molto raffinati. Ecco perché essi risultano parecchio più leggeri rispetto a una roccia, di densità molto maggiore.
C’è ancora un altro aspetto che rende interessante e misterioso il WT1190F: è stato identificato da poco dagli osservatori spaziali e dai sistemi che seguono i frammenti orbitanti intorno alla Terra. Si suppone, anche per questo motivo, che possa essere un oggetto localizzato anni fa ma di cui poi si persero le tracce.
«Per come si muove, la bassa densità della massa e le dimensioni, siamo propensi a credere che sia un residuo di “spazzatura spaziale”, però non possiamo escludere che sia una roccia» spiega Miguel Bellò-Mora, esperto di dinamica orbitale e a capo di Elecnor Deimos, azienda con un dipartimento specificamente dedicato a seguire quella che viene, appunto, definita “spazzatura spaziale”, ovvero l’insieme di frammenti di satelliti ormai in disuso che fluttuano intorno al nostro pianeta.
Le dimensioni di WT1190F non sono ancora state calcolate con certezza, dato che esse dipendono dalla sua brillantezza, ma comunque sono comprese tra uno e sei metri. «Grazie ai nuovi telescopi – continua l’esperto –, installati nei pressi di Ciudad Real (nella comunità regionale di Castiglia-La Mancha, in Spagna, ndr), osserveremo l’oggetto da giovedì notte e potremo affinare la sua traiettoria». È la densità a determinare l’origine artificiale o naturale di questi oggetti: dato infatti l’altissimo costo che l’invio di qualsiasi carico nello spazio comporta, gli ingegneri aerospaziali provano a ridurre al massimo il loro peso, ricorrendo a materiali molto raffinati. Ecco perché essi risultano parecchio più leggeri rispetto a una roccia, di densità molto maggiore.
C’è ancora un altro aspetto che rende interessante e misterioso il WT1190F: è stato identificato da poco dagli osservatori spaziali e dai sistemi che seguono i frammenti orbitanti intorno alla Terra. Si suppone, anche per questo motivo, che possa essere un oggetto localizzato anni fa ma di cui poi si persero le tracce.
lunedì 9 novembre 2015
Imprenditore a 11 anni: "Guadagno 1500 euro a settimana vendendo dolcetti"
Imprenditore che fattura 1500 euro a settimana, si è lanciato nel business dei dolcetti a soli 11 anni.
Il suo nome è Henry Patterson ed è l'imprenditore più giovane del mondo. Henry ha aperto un negozio di dolciumi e vende all'ingrosso a più di 70 compagnie.
La sua attività nel business è iniziata 4 anni fa. A 7 anni infatti Henry ha iniziato a vendere letame per una sterlina al sacco. Poi ha iniziato a vendere su eBay oggetti acquistati ai mercatini di beneficenza. Ora il giovane imprenditore ha un suo marchio 'Not Before Tea' che vende, oltre ai dolci, anche borse,vestiti e libri. Il suo primo libro è intitolato 'Pip Gets a Job' e parla di un topo che cerca di rendersi utile nel negozio. L'attività di Henry ha un suo sito web e un canale Youtube.
Il suo nome è Henry Patterson ed è l'imprenditore più giovane del mondo. Henry ha aperto un negozio di dolciumi e vende all'ingrosso a più di 70 compagnie.
La sua attività nel business è iniziata 4 anni fa. A 7 anni infatti Henry ha iniziato a vendere letame per una sterlina al sacco. Poi ha iniziato a vendere su eBay oggetti acquistati ai mercatini di beneficenza. Ora il giovane imprenditore ha un suo marchio 'Not Before Tea' che vende, oltre ai dolci, anche borse,vestiti e libri. Il suo primo libro è intitolato 'Pip Gets a Job' e parla di un topo che cerca di rendersi utile nel negozio. L'attività di Henry ha un suo sito web e un canale Youtube.
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